domenica 30 novembre 2014

LA SCELTA DEL PESCATO

Tutti i giorni al mercato ittico  per lavoro scelta e  piacere ,
a cercare i pesci più comuni da cucinare al ristorante,dalle occhiate ai pagelli,leccia stella ,triglie di scoglio,acciughe,sardine ,lanzardo,lama ,barracuda e molti altri facendo attenzione che sia chiaramente tutto pescato e non di allevamento come ormai si dice del branzino un pesce che mi rifiuto di cucinare.
Oggi pulendo i pesci  ho trovato il "lattume" una specialità che pochi conoscono ma che noi non ci stanchiamo di proporre ai nostri clienti per fargli assaporare  il "profumo del mare",termine datogli proprio da un cliente dopo aver degustato il piatto,voi lo conoscete?

THE FISH OF THE DAY PESCE SPADA

IL PESCE DEL GIORNO THE MENù WITH THE FISH OF THE DAY

Anche oggi all'alba al mercato ittico,poco pescato  ma l' importante che sia   sempre frescoe facendo il menù giorno per giorno  non ci sono problemi.
Oggi ho trovato le sardine da proporle con la pasta,dei meravigliosi pesce Serra chiamato anche  la trigre del mare per la sua voracità,poi ho preso dei Pagelli Occhialoni localmente chiamati Fiamme perchè è il nome  della secca al largo dell'isola di Bergeggi dove vengono pescati,
ho trovato anche una cassa di Cicerelli,pesce con presidio Slow food a Noli e del Pesce spada pescato al largo del mar Ligure.
La speranza è nel pulire i pesci siano pieni di uova per fare la Bottarga oppure del Lattume per continuare a proporlo come dèlice del mare.
PESCE SPADA AL MERCATO ITTICO DI SAVONA

LE UOVA DI PESCE LE TRASFORMIAMO IN BOTTARGA

               Sarago maschio con il Lattume e   

                       femmina con le uova


Trattando solo e sempre pesce fresco e pulendolo personalmente ,ecco che ne sfruttiamo quasi il 90%,
infatti da come si vede nella fotografia sotto  che ho fatto dopo aver eviscerato il pesce che in questo caso si tratta di un pesce Serra ( Pomatomus Saltator) ricaviamo le famose uova che possiamo cucinarle così oppure dopo avergli fatto un trattamento di salatura ed essiccamento diventano Bottarga,certo quella che in commercio normalmente si conosce è quella di Muggine prodotta in Sardegna mentre noi la ricaviamo da tutti i pesci che giornalmente trattiamo,il risultato è un prodotto più chiaro e a detta dei nostri clienti molto buona.

LA PESCA CON LE RETI

LA PESCA ..UN MOMENTO IMPORTANTE - PÊCHE .. un moment important

Non mi sono ancora presentato ma ecco una fotografia di un mio  momento della pesca professionista con il recupero delle reti.
Ero imbarcato come marinaio e capobarca  in una barca da pesca costiera e uscivamo per andare a pescare quello che il mare ci offriva facendo attenzione una volta salpate le reti a liberare il pesce più piccolo,si pescava di tutto,dalle aragoste ai dentici,orate,boghe,salpe,ricciole,scorfani,totani...insomma il mar Ligure offre ancora questo pesce e molto altro.
Ho conosciuto Giorgia che poi è diventata mia moglie a bordo di quella barca e insieme abbiamo deciso di aprire il ristorante Il Pescegatto per mettere la nostra conoscenza del pesce a chiunque abbia voglia di assaporare ancora il gusto del mare cucinato con semplicità per lasciar esaltare  il sapore proprio di ogni pesce.
Michele.

IL BARRACUDA DEI NOSTRI MARI

IL BARRACUDA DEI NOSTRI MARI Рыба наших морей Liguri

Conoscete il Barracuda dei nostri mari?
Ecco quello che questa mattina ho comprato al mercato ittico di Savona.
Il Barracuda è un pesce ormai del nostro mare,predatore e carnivoro ,
vive vicino alla superficie ma si abissa anche in profondità in fondali sabbiosi.
Può raggiungere anche il metro di lunghezza e viene pescato anche  con canna da pesca e
molta abilità .
Ha una carne tendente al grigio, la cucino  in tutte le maniere  in modo da poter soddisfare i gusti di ognuno,
a mio  e soprattuttogiudizio dei nostri clienti che l'hanno degustata hanno detto chè è delicata e gustosa:concordo!
volendo dopo aver fatto il procedimento di abbattitura termica  si può anche gustare cruda.


LA LAMPUGA

IL PESCE FRESCO : LA LAMPUGA

Oggi al mercato ittico finalmente ho trovato la Lampuga,eccovi la descrizione.


La lampuga è un pesce d'alto mare, velocissimo e molto vorace, che vive in piccoli gruppi.
 Il colore del dorso è grigio-argentato, tendente al giallo. I fianchi sono tappezzati di macchioline brunastre o blu, ha forma allungata, compressa lateralmente. Una volta pescata, i colori si attenuano. Una caratteristica di questa specie è il profilo del muso che, nei maschi adulti, presenta una sorta di gobba sulla nuca. Può raggiungere anche i 2 m di lunghezza, ma normalmente oscilla tra 50 e 80 cm. Le lampughe, che talvolta entrano nelle tonnare, vengono catturate con reti da posta superficiale e da circuizione. È possibile catturarle anche con la lenza a traino ,infatti quando le eviscero bisogna fare attenzione che non abbiano ancora l'amo nello stomaco.
La carne è bianca e delicata molto buona ,noi al ristorante "il pescegatto" la prepariamo semplicemente alla ligure con patate,capperi,pinoli e olive taggiasche,alla piastra e anche in involtino.

OCCHIATA

OCCHIATA

Ieri e questa mattina condizioni meteo e marine abbastanza brutte quindi poco pesce ma come ribadisco sempre fresco.
Oggi come pesce povero ho preso anche l'OCCHIATA nome scientifico -OBLADAMELANURA-
Pesce Azzurro,vive sulle nostre coste su fondali rocciosi o con alghe  e si può pescare tutto l'anno,
 è gustosa e si può cucinare come si desidera ,l'unica accortezza è quando si va a comprarla deve essere di una buona pezzatura perché le più piccole hanno molte spine.
Il suo nome deriva da occhi grandi e dalla macchia nera sulla coda

ORATE SELVAGGE ECCO COSA CI REGALANO: LA BOTTARGA

IL PESCE DI OGGI: ORATE SELVAGGE ECCO COSA CI REGALANO

Oggi come tutte le mattine ho comprato dei bei pesci e tra questi anche se non è considerato un pesce povero ho preso delle belle Orate selvagge!
La quantità che ho trovato era di solo 8 esemplari ma meglio così,questo è veritiero che sono state pescate in mare.









 
Come sempre i pesci li  trattiamo noi per garantire sempre la massima qualità nella freschezza e nel mantenimento e così chiaramente li evisceriamo sperando sempre  di trovare le uova o il lattume ,ed ecco cosa mi hanno regalato questi otto pesci:prossima Bottarga di Orata, sarà vostro piacere commentare se sarà gustosa dopo averla assaggiata.

LA SEPPIA

La seppia vive sui fondali arenosi,fangosi,sulle praterie di Poseidonia e anche sui fondali rocciosi.
Si avvicina alle coste coste dalla primavera all'autunno per deporre le uova,
è chiamata in nome scentifico "sepia officinalis" perchè anticamente era utilizzata anche in campo farmaceutico ,si macinava l'osso e poi si polverizzava per prepararne dei dentifrici oppure un antiacido.
Invece Cicerone  utilizzava il l'inchiostro della seppia per scrivere.
Io al ristorante la propongo alla piastra oppure fritta,morbidissima e gustosa.
Vi faccio vedere come pulirla e salvare la sacca contenente il nero.

CHE PESCE CUCINO OGGI?


Oggi al mercato ittico di Savona ho trovato oltre altre qualità di pescato  una Razza


È un pesce cartilagineo Il corpo è distinto in un disco  piatto e una coda. Sull’estremità della testa è presente un rostro breve. Il tronco e le pinne conferiscono al pesce forma romboidale. Sulla parte centrale della coda troviamo spine ben sviluppate e organi elettrici di modesta potenza. La colorazione del dorso è mimetica e variabile, generalmente grigio o bruno chiaro con macchie nere più o meno fitte. Può raggiungere i 100 cm di lunghezza, ma gli esemplari più diffusi misurano 30 – 80 cm. Vive su fondali di varia natura, ma predilige quelli sabbiosi e fangosi. Vive sul fondo e spesso sepolta in esso. Si nutre di crostacei, più raramente di pesci, vermi e molluschi. Viene pescata con reti a strascico, ma anche con reti da posta, più raramente con palangari di profondità.
Le sue carni sono magrissime, possiedono una discreta quantità di proteine nobili, ma soprattutto molto fosforo e vitamina B6.  Può essere preparata bollita e condita con maionese, ma si presta anche, dopo averlo tagliato a fette,  a essere impanata e fritta, io la propongo in padella in umido con aglio e prezzemolo in un filo d'olio,olive taggiasche e sfumata con  vino Mataosso.
Chiaramente una volta pulita rimarranno solo le ali da mangiare.
                                                                  

Buon Appetito!

LIGHTHOUSE : FIGLIO DI UN GUARDIANO DEL FARO LA PASSIONE PER IL MARE E QUELLO CHE CI DA'

FARO DI VIAREGGIO
Oggi parlo di me,della mia passione del mare da dove arriva.                            
Sono figlio di un guardiano del faro.
CAPRAIA
Nasco nel faro di Viareggio in Toscana e abitiamo lì per due anni prima di essere trasferiti nell'isola di Capraia sempre nel faro e quindi sempre a contatto con il profumo del mare .
FARO DELL'ELBA            





Passa un'altro anno e come sempre arriva il trasferimento comandato dalla ZONA FARI ALTO TIRRENO e quindi essendo mio Padre un dipendente della Marina non può che preparare i bagagli e via per una nuova destinazione che oggi vi posso dire  magnifica,ma quando sei piccolo non capisci perchè sei sempre in posto e in una casa nuova.                                                                                         
Eccoci arrivati nel Faro dell'Isola D'Elba  ,posto incantevole dove anche qui ci fanno fermare solo un anno e poi il solito trasferimento verso un'altro paradiso :la Sardegna ,in provincia di Alghero ecco Capo Caccia,immerso nella solitudine del mare e del verde che ti circonda,penso che questo è quello che mi ha lasciato dentro più sensazioni.Giudicate anche voi .
Ultimo faro trasferito è quello di Capo Vado a  Vado Ligure,purtroppo il progresso ha portato via il mare da questo Faro e ormai è quasi non più funzionante ma pur sempre una bella struttura.
Ormai arrivato qui in Liguria a sei  ho iniziato  la mia vita in questa terra meravigliosa ,ho praticato i miei studi fino ad aprire assieme a mio fratello un'attività di restauratore d'arte fino al 2005 ma poi dentro di me è tornato prepotentemente il desiderio del mare e mi sono imbarcato in un peschereccio dove sono diventato pescatore professionista,e ho affiancato questo lavoro con una cucina di pesce locale :
quello che si pescava si dava da mangiare.
Oggi sono tre anni che con mia moglie che ho conosciuto grazie al mare abbiamo aperto un ristorante  dove serviamo solo ed esclusivamente il pesce locale freschissimo ,creando piatti con abbinamenti particolari e proponendo la bottarga di pesce che facciamo noi come i vari carpioni,il garum di acciughe e il rarissimo lattume di pesce.

LA SCELTA DI OFFRIRE PESCE FRESCO "ECCELLENZA DI TRIPADVISOR"

LA SCELTA DI OFFRIRE PESCE FRESCO

Da Vado Ligure, alla vetta del turismo mondiale. Nella strada dell'eccellenza."Il Pescegatto" è stato premiato come ristorante altamente apprezzato secondo le recensioni dei turisti sul portale di viaggi più grande al mondo, TripAdvisor. Un riconoscimento che solo il 10% delle migliori strutture mondiali riceve, orgoglio del proprietario Michele Tirotto e di una città intera.
Spicca una targa, nel muro di fronte all'entrata del ristorante "Il pescegatto". E' il Certificato di Eccellenza che il sito TripAdvisor, prima community di viaggiatori al mondo con 200 milioni di visitatori mensili, ha rilasciato al ristorante vadese di via XXV Aprile. Un encomio tanto ambito quanto difficile da ottenere. Da San Paolo a Pechino, da Chicago a Sydney, le strutture mondiali sono tenute a mantenere un punteggio complessivo pari o superiore a 4 su 5. Come? Attraverso i feedback positivi. Servono infatti recensioni da parte dei viaggiatori del sito negli ultimi 12 mesi, costanti e soprattutto eccellenti.
Quattro e mezzo, questo il punteggio che quei piccoli pallini, testimoni di qualità, raccontano. Il massimo di cinque è stato sfiorato solo per un soffio. «Una soddisfazione incredibile – commenta Tirotto – che ripaga impegno e attenzione al dettaglio, alla qualità dei prodotti. Ma anche una sorpresa, a soli due anni e mezzo dalla nascita del ristorante. Impossibile descrivere l'emozione che ho provato quando, qualche mattina fa, ho acceso il computer e ho trovato la mail di TripAdvisor». Michele Tirotto non riesce a staccare gli occhi da quel foglio bianco e verde. Che pesa anche se è solo un velo di carta. Perché quello scritto tra le righe è il successo.

MOSCATELLO DI TAGGIA" WINE RARE ITALIAN

E' TORNATO...DAL 1300 AL 1800 ,OGGI E' RINATO: IL VINO RARO" MOSCATELLO DI TAGGIA" WINE RARE ITALIAN


IL MOSCATELLO DI TAGGIA APPRODA A VADO LIGURE

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UN VINO DALLA TRADIZIONE SECOLARE PRESENTATO IERI AL RISTORANTE IL  PESCEGATTO
MOMENTO DI DEGUSTAZIONE
vignetoUna serata all'insegna di antichi sapori e tradizioni secolari. Alla scoperta di un vino riportato sulle tavole dopo quasi trecento anni. Si parla del Moscatello di Taggia presentato ieri sera al ristorante Pescegatto di Vado Ligure da Eros Mammoliti, produttore, alla presenza del delegato per savona di GO WINE Italia il Dottor Gioacchino La Franca e il presidente del circolo enogastronomico Giorgio Zavaglia.
Vino raro, soprattutto per le quantità prodotte, basti pensare che vengono prodotte e immesse sul mercato solo 256 bottiglie l'anno.
La storia del Moscatello di Taggia ha inizio forse nel lontano 1300. Vino bianco pregiato, ottenuto da vigne dell'entroterra Taggiasco nelle valli Argentina ed Armea e che partendo per mare dalla Riva Ligure finiva anche sulle tavole dei nobili del Nord Europa. E' particolarmente amato dalla corona Inglese, i cui cantinieri avevano il divieto assoluto di tagliarlo con altre bevande alcoliche, e nelle Fiandre.Abbiamo delle tracce di questo vino nei secoli passati grazie a vari personaggi come Giacomo Bracelli , storico Genovese, che nel 1450 scrive su Taggia:è piccolo centro, ma già noto per la forte produzione di vino, soprattutto per un nobilissimo vino chiamato "MOSCATUM" ritenuto pari a quelli di Cipro, Creta e dei monti Falerni.
Negli "annali" scritti nel 1534 da Agostino Giustiniani, si racconta che il Moscatello si coltivava tra Taggia, Bussana, Castellaro, Pompeiana, Terzorio, Piano della Foce (oggi Santo Stefano al Mare) e la Marina di Taggia (oggi Riva Ligure). Il vino viene descritto di "tanta bontà che è reputato niente inferiore delle malvasie Candiotte, né dei vini Cipriotti, dé dei Grechi di Napoli".
Dal manuale "il Negotiante", di Gio. Domenico Peri, stampato a Venezia nel 1725, apprendiamo che: Le Riviere abbondano d'ogli molti delicati. I vini che nascono nel paese sono buonissimi, ma sopra tutti pretiosi i Moscatelli di Taggia.
Poi nel 1700 le fluttuazioni di mercato spingono gli agricoltori a riconvertire le vigne in oliveti ed infine con l'arrivo della Filossera a fine 800' il parassita inizia a distruggere sistematicamente quel che era rimasto della coltivazione del Moscatello. Ma un bel giorno la gloriosa storia di questo prodotto che si intrecciava già con la leggenda ha indotto l'Azienda Vitivinicola di Eros Mammoliti di Ceriana a studiare quel che era rimasto di questo vitigno per cercare di recuperarlo. Il progetto di recupero è stato realizzato con la fondamentale partecipazione della Regione Liguria e degli enti di ricerca quali il CNR e l'Università di Agraria di Torino che hanno approfondito lo studio della varietà, rappresentata da poche piante superstiti individuate e censite in zona di Ceriana, rilevandone le caratteristiche genetiche ed ampelografiche, ed eseguendone il necessario risanamento virologico in vista della sua propagazione. Detto lavoro è durato oltre 10 anni, condotto nell'Az. Mammoliti dall'ampelografa Dott.ssa Anna Schneider e dall'enologo Lorenzo Tablino. Finalmente, dopo diversi anni di prove di vinificazione, con la vendemmia 2012 si è arrivati a produrre le prime 400 bottiglie di Moscatello di Taggia Riviera Ligure di Ponente D.O.C. Ecco finalmente il vino
                             Questo è il commento sulla degustazione fatta  su i due vini.
"LUCRAETIO" Moscatello di Taggia D.O.C. Riviera Ligure di Ponente 2012 - 13 Vol. Tipologia Secca ferma, in bottiglia da 750 Cl. Alla vista colore paglierino chiaro, leggeri riflessi verdolini e viscosità nel bicchiere. Olfatto franco con note sfumate di agrume e con sentori di geranio e erbe aromatiche. Gusto piacevolmente amabile con freschezza, buona acidità e retrogusto di cotogna. Abbinamenti: come aperitivo, con antipasti di pesce anche affumicati, formaggi di capra.

"LUCRAETIO" Moscatello di Taggia Vino Bianco da uve passite 2011 – 14,5 Vol.
(la D.O.C. parte dal 2012) Tipologia Passito Dolce in bottiglie da 375 Cl. Alla vista colore giallo oro carico, notevole viscosità nel bicchiere. Olfatto floreale, fruttato con sentori di piccoli agrumi, erbe mediterranee. Gusto dolce, con evidente sapidità e freschezza in retrogusto. Abbinamenti: con crostate con confettura bianca o di agrumi, dolci alla mandorla, formaggi molli erborinati. 
Da sinistra in senso orario ,il Presidente del "CIRCOLO ENOGASTRONOMICO DELLA ROVERE DI SAVONA"Giorgio Zavaglia,al suo fianco il delegato GOWINE ITALIA   per la provincia di Savona  il Dottor Gioacchino La Franca e a seguire il produttore del vino Eros Mammoliti con la moglie.

MUSICA IN CUCINA

L'ARTE SPOSA LA CUCINA

MUSICA IN CUCINA


AL PESCEGATTO ESPOSIZIONE DI MANDOLINI, VANTO DELLA LIUTERIA SAVONESE
mandolino2Le note di un grammofono avvolgono la sala. Nei muri, disposti con ordine quasi a voler comporre una curiosa trama, una serie di mandolini. Perle artigianali nate dalle mani di maestri liutai di fine 1800 e inizi 1900. Nel ristorante "Il Pescegatto" l'arte sposa ancora una volta la cucina. E l'antiquariato incontra la musica.
I venticinque mandolini esposti, che accompagneranno i piatti di pesce per circa due mesi, fanno parte della collezione privata di Michele Tirotto, proprietario del locale vadese. Una passione, la sua, nata un po' per caso, un po' perché il destino non resta mai a guardare. E regala, insieme ad un padre che di mestiere faceva il guardiano dei fari, l'amore per la musica. Ma anche per tutto ciò che profuma di arte e di antico. Custodita gelosamente, ma regalata ai clienti.
Tirotto, prima di aprire il ristorante nel cuore di via XXV Aprile, restaurava mobili insieme al fratello. «Il mio mestiere di antiquario – racconta il ristoratore – mi portò in una casa dove trovai un mandolino. Notai che all'interno c'era la scritta "Sperati Savona". Fu amore a prima vista. Da quel momento entrai in contatto con il mondo dei liutai e iniziai la mia collezione, che attualmente vanta più di 80 pezzi. Unici, artigianali, il mio orgoglio».
Vinaccia, Calace, Embergher, sono solo alcuni degli illustri maestri che hanno realizzato i mandolini esposti al Pescegatto. Materiali diversi, dalla tartaruga alla madreperla. Nessuno uguale ad un altro, perché ogni liutaio personalizzava la sua opera. Nei gusci degli strumenti tante storie. Che raccontano di un mestiere antico, di una bellezza data dalla pazienza, dal talento. E di Vado, dove alla fine del 1800 sorgeva una scuola mandolinistica, piccolo orgoglio di un paese che stava crescendo. Tra fabbriche e note.
Michele Tirotto spiega ai clienti la provenienza di quei mandolini, racconta la propria passione per la musica, tramandata da quel padre guardiano che nel tempo libero componeva. E loro, curiosi, scattano foto. Alzano gli occhi dai piatti e osservano quelle piccole meraviglie del tempo.
Nel muro di fianco ai tavoli, in una cornice antica, un violino usurato dal tempo e dalle mani. Vicino un spartito ingiallito. Lo stesso spartito che da il nome al menù di questi giorni.
«L'intento – continua Tirotto – è quello di trasformare il momento del pranzo e della cena in un'occasione per poter scoprire ciò che non si conosce. Per poter gustare i piatti ma anche l'arte, la musica, la fotografia. Tuffandosi nel passato, nelle opere di artisti noti e meno noti». Ecco allora che il ristornate diventa una piccola galleria. E, in questi mesi, la culla della liuteria antica italiana.
A condire i piatti il profumo del mare e quello del legno degli strumenti. Ma anche le note di Carlo Aonzo, mandolinista savonese, uno dei più conosciuti al mondo. E quelle di Bach, che escono dal grammofono all'ingresso. Che gracchia, non appena la puntina incontra le striature del vinile, per poi inondare la sala con un pentagramma di perfezione e poesia. I clienti cenano così, in un'atmosfera surreale. Come se, ad un certo punto, qualcuno si alzasse a prendere la mano della signora di fronte, per farla ballare. E volteggiare sulla musica dei ricordi. E di una passione che arriva da un faro.

IL MENU’? DIPENDE DA COSA HANNO PESCATO

UN PASSATO TRA PESCHERECCI, MARE E ARTE

COME È IL MENU’? DIPENDE DA COSA HANNO PESCATO

AL PESCEGATTO L'ARTE DI SERVIRE IL PESCE FRESCO
pescegatto2Michele Tirotto Coinvolgere la clientela in un viaggio tra arte, cucina di qualità e buon vino. Un ristorante che esce fuori dagli schemi. Perché se la peculiarità del cibo e dei prodotti è fondamentale, l'atmosfera non può essere da meno. E' così che si presenta “Il Pescegatto” di Vado Ligure. Un'impronta volta a saper interpretare i nuovi gusti delle persone ma senza slegarsi troppo dalla cucina tradizionale ligure.
LA FRESCHEZZA PRIMA DI TUTTO
un momento della pesca:il recupero della rete
Affidarsi al pesce fresco tutti i giorni non è scelta da poco per soddisfare una clientela sempre più esigente. Uscire tutte le mattine, andare al mercato ittico, scegliere e comprare direttamente i prodotti dai pescatori. Questo è il valore aggiunto del locale: acquistare il pesce in base alla freschezza e non per sole esigenze di menù. Una libertà dettata dal fatto che la scelta delle piatti è stabilita giorno per giorno.
UN PASSATO TRA PESCHERECCI E MARE
E' qui che l'esperienza lavorativa dei padroni del ristorante gioca un ruolo importante per la qualità delle pietanze. Già, perché Michele Tirotto e sua moglie Giorgia Zavaglia, proprietari del locale, hanno unito esperienza e passione. Un lavoro, come pescatori professionisti, che si nota dalle mani levigate per il salino e le reti. Anni passati su pescherecci a capire il mondo del mare, le sue sfumature, la sua vita. Ecco quindi il tocco in più del Pescegatto: uno stile di cucina che si rifà alle ricette semplici dei pescatori, in cui la materia prima, se di qualità, non ha bisogno di essere troppo elaborata. Una filosofia del cibo pienamente abbracciata dai due giovani ristoratori. «Non abbiamo un menù fisso – afferma orgoglioso Tirotto – perché varia a seconda della disponibilità giornaliera e stagionale del pesce. Questo ci permette di diversificare i piatti, esprimere nuove idee culinarie e proporre sempre qualcosa di innovativo per i nostri clienti».
LA PECULIARITÀ? LA LIGURIA AL PRIMO POSTO
piatto :Medusa
Vermentino et.Nera uno dei 100 vini migliori d'Italia
La ricerca della particolarità abbinata alla tradizione sembra essere la giusta combinazione per descrivere il Pescegatto. «Sia io che mia moglie – continua il proprietario - abbiamo da sempre una passione per la cucina ligure. Il nostro intento è di proporre  le  ricette di una volta e arricchirle con un pizzico di fantasia, senza ovviamente stravolgere troppo il piatto». Ma le eccellenze non riguardano solo il cibo. Particolare attenzione viene prestata alla carta dei vini. E la Liguria sempre al primo posto, con un occhio di interesse per quelli meno conosciuti. «La nostra idea è uscire fuori dai soliti schemi della ristorazione – sottolinea ancora Tirotto – e invitare la clientela a provare qualcosa di nuovo. L' intento è quello di insegnare alle persone ad abbinare i sapori del cibo e del vino». Scoprire vitigni ormai dimenticati per ragioni commerciali cercando di valorizzarli come succede per un vino, il Federico Barbarossa a cui i proprietari tengono particolarmente. «Siamo noi per primi amanti della buona cucina – continua Tirotto – per cui andiamo a ricercare la particolarità, soprattutto per quanto riguarda i vini. Nel mondo commerciale a volte non c'è posto per le eccellenze perché magari sono fuori dal mercato tradizionale».
PIU' SPAZIO MA SOPRATTUTTO PIU' TRANQUILLITA'
Ma se mangiare e bere bene sono la priorità di un ristorante, non è da meno l'atmosfera che si respira al Pescegatto. Una sala principale con una capienza di 20 coperti e un dehor, sotto i porticati, con 10 sedute. La distanza da tavolo a tavolo, superiore rispetto alla norma, fa del locale un luogo tranquillo e riservato dove cenare. Ma il fiore all'occhiello del ristorante è una piccola sala con soli 8 posti a sedere. Allestita con quadri  e mobili antichi, risulta essere un angolo intimo ed elegante. 
MANGIARE E ASSAPORARE ARTE
La passione per l'arte non si ferma solo a quella culinaria perché Michele e Giorgia, amanti della cultura artistica in tutte le sue forme, hanno deciso di dedicare spazi all'interno del ristorante per i nuovi astri emergenti. Una teca per poter esporre a rotazione le opere dei diversi artisti e una serie di strutture studiate per poterle rendere visibili da ogni punto della sala. Ceramica, pittura, scultura e qualsiasi forma d'arte è ben accetta al Pescegatto. Ovviamente l'opportunità di far conoscere le proprie creazioni non ha prezzo perché la filosofia dei proprietari è chiara: un ambiente per i propri clienti che sia stimolante da punto di vista artistico e la possibilità, a chi ha estro, di poter esibire le proprie creazioni gratuitamente.
DA PAPUA NUOVA GUINEA
PESCEGATTO NEL MONDO
C'è una iniziativa, chiamata “Pescegatto nel mondo”, che più delle altre suscita interesse e curiosità tra coloro che varcano la soglia d'ingresso per la prima volta. Si tratta di foto provenienti da tutto il mondo, dove sullo sfondo vi è  la presenza di un volantino del ristorante. Un modo originale per i clienti del locale, coinvolti in viaggi di piacere o di lavoro, di recapitare, sostituendo la  classica cartolina, saluti ai due ristoratori. Non stupitevi quindi se vedrete un locandina del Pescegatto su un'isola caraibica.

GAMBERO ROSSO SAN REMO ,LA QUALITA' AL PRIMO POSTO

GAMBERO ROSSO SAN REMO ,LA QUALITA' AL PRIMO POSTO

Oggi vi voglio parlare della scelta di ricercare la qualità del prodotto.
In tutta l'estate ne hanno pescato pochi ma quando li trovo non posso non comprarli,certo bisogna sempre seguire l'asta del pesce che si fa tutte le mattine alle 6,30 e vedere il prezzo finale perché è capitato un giorno che questo prodotto ha fatto 160,00 euro  al kg.Il suo nome è GAMBERO ROSSO,conosciuto
con il nome scientifico Aristeus antennatus,ma detto anche Gambero Imperiale o Gambero  VIOLA . La sua zona di cattura è esclusivamente nel ponente Ligure.
Si può riconoscere perché ha un intestino corposo e violaceo,e anche parte del rostro è tendenzialmente di quel colore con sfumature anche azzurre.
Si pesca per di più con lo strascico e vive in gruppi numerosi ad una profondità che va dai 200 ai quasi ben 1000 metri di profondità.Al nostro ristorante "Il Pescegatto"dopo averlo trattato con l'abbattitore di temperature lo consigliamo esclusivamente crudo con un filo d'olio extra vergine.
Per gli amanti delle cruditè è il gusto del mare per eccellenza!
Buon appetito!
                                                                 Michele Tirotto

LATTUME DI PESCE IL LIQUIDO SEMINALE

Quello di cui oggi vi voglio parlare, è il liquido seminale dei pesci,così detto Lattume.
Si trova abbastanza raramente quando si eviscera un pesce ,chiaramente freschissimo,oltre le interiora possono esserci le uova oppure queste sacche bianche.
È un prodotto che viene utilizzato in Sicilia  ma a differenza nostra, lì utilizzano il lattume del Tonno.
Una mia ricerca mi ha  fatto scoprire che queste sacche grandi vengono fatte bollire,tagliate a fettine per poi passarle nella farina e friggerle .
Ho voluto provare anche io e il risultato è di una frittella con il cuore morbido dal gusto molto simile alle cervella animali,molto particolare ma deve piacere e se devo essere onesto non mi ha colpito molto perchè cercavo un gusto diverso e molto più delicato dal gusto del pesce.
Col passare del tempo e con un pò di fortuna nel trovare il Lattume nei pesci che utilizziamo al nostro ristorante Il Pescegatto (orate,occhiate,luna,barracuda,sugarelli,ricciole ecc...) siamo riusciti ad abbinare questo prodotto con dei Tagliolini di pasta fresca in modo che possano insaporirsi con questo condimento preparato in modo semplicissimo ma molto gustoso,infatti a detta di chi hà avuto la fortuna di poterlo trovare lo hà definito "Il profumo del mare".
Potete cercare conferma dei commenti che hanno lasciato chi lo ha degustato andando a curiosare sulle recensioni del Pescegatto di Vado Ligure su Tripadvisor.
Mi hanno detto dei clienti che è stato nominato su sky tv in un programma dove ricercavano le cose più particolari da mangiare,comunque vi aspetto e se non lo trovate nel menù chiedetelo,perchè la maggior parte delle volte ne trovo proprio per un paio di piatti e quindi non lo inserisco nel menù che preparo ogni giorno in base al pesce fresco dei pescatori.
La frequenza di trovare il Lattume di pesce è molto rara,pensate una volta dei clienti dopo avermi lasciato la loro mail per essere avvisati quando lo trovavo,hanno aspettato ben sei mesi!
                                                                                                      
                                                                                                                              Michele Tirotto